Twerk Technicians: conoscere il twerk tramite una sua pioniera

Vertical Joe’s e il suo diploma da Twerk Technicians sono un brand famosissimo nell’industria della pole dance internazionale. Mi sono veramente divertita quando ho preso il mio attestato da istruttrice, e visto che in alcuni media italiani il twerk è ancora mal visto, ho pensato di parlarne tramite Torwa Joe, alias Fiya Starta, twerker e businesswoman statunitense che ha ballato con Drake, Lil’ Wayne e molti altri. Perché? Perché il twerk è uno stile di danza, e come tale richiede impegno, resistenza e conoscenze culturali.

Di cosa parliamo quando parliamo di twerk?

Il twerk è uno stile di danza caratterizzato da movimenti circolari dei fianchi. Richiede molta resistenza, abilità di ballare a ritmo, forza e coordinazione. No, non l’ha inventato Elettra Lamborghini: viene dalla Mapouka, una danza della fertilitá africana. É stato reso popolare negli Stati Uniti tra le comunitá nere, che lo hanno adattato a musica e stili diversi. Le spogliarelliste del profondo sud degli USA sono le creatrici di molte delle mosse che vediamo fare alle varie rapper del momento – tant’è che Cardi B, per esempio, è un’ex stripper.

Il twerk sta diventando molto popolare anche in Italia, ma viene spesso usato come un’arma con cui accusare le donne di frivolezza o bisogno di attenzione. Si sentono spesso cantanti o giornalisti condannare chi fa twerk come donne che hanno rinnegato (o travisato) il femminismo, che ballano per gli uomini.

Ma il twerk è uno stile di danza vero e proprio: ci sono diplomi per insegnarlo, e ci sono gare agonistiche di twerk in molti paesi. Soprattutto per i bianchi che ballano, insegnano o scrivono di twerk, una conoscenza culturale di questa danza, dei suoi stili diversi e delle sue origini è fondamentale. In questa intervista, Joe spiega come rispettare il twerk, le sue origini e i suoi creatori.

*La versione inglese di questo post si può leggere qui e i consigli di Joe per twerker principianti si possono leggere qui.

Vertical Joe’s e Twerk Technicians – Dagli inizi alla celebrità

Torwa Joe è di discendenza liberiana, dell’Africa occidentale, ma è nata e cresciuta ad Atlanta (Georgia). È del segno dei Gemelli e ha ancora paura del buio. Non sa nuotare e pattinare, cose che però sta cercando di imparare adesso.

Joe ha iniziato a ballare da bambina. È una ballerina professionista con qualifiche in danza classica, tap, jazz e danza moderna africana. A differenza di altre pole dancer che si sono guadagnate la fama attraverso le gare, Joe si è fatta una carriera attraverso tante tournée e apparizioni TV.

Tra le sue collaborazioni più celebri, Joe ricorda quando ha insegnato a fare twerk alle concorrenti della prima stagione di “The Real Housewives of Atlanta”. In seguito, il suo più grande successo è stata la sua tournée con Lil’ Wayne nel 2007 con “Back that azz up”. Ha twerkato con Lil’ Wayne, 2 Chainz, Nicki Minaj, Drake, Young Dolph e Tyga, solo per citarne alcuni. Uno dei suoi ricordi preferiti di quel tour è stato insegnare a Drake a mangiare le chele di granchio. Queste due esperienze l’hanno resa celebre nell’industria di pole.

Joe e Vertical Joe’s sono stati anche parte di P-Valley, la serie di Starz trasmessa su Amazon ambientata in uno strip club del Mississippi. Molte ballerine della palestra di Vertical Joe’s hanno fatto da controfigure alle attrici o hanno insegnato loro a usare il palo per la serie.

Lo stile di Joe e la sua passione per il twerk

Lo stile di Joe “è tipico del sud degli USA, molto sporco e sexy perché,” dice, “sono cresciuta ad Atlanta, la città di alcuni dei migliori strip club del Paese.” Joe non ha mai lavorato come spogliarellista, ma le stripper sono per lei una fonte di ispirazione, e spesso ne parla e le ringrazia per la loro creatività nei suoi training per istruttori di twerk.

Joe ama il twerk perché è fatto di movimenti che possono fare tutt*, indipendentemente dalla taglia o dal fisico: ”Non hai bisogno di nessuna attrezzatura,” dice, “ed è una tecnica che tutt* possono imparare”. Il twerk è un allenamento tosto, ma a Joe piace soprattutto perché è inebriante e per come fa sentire molte donne: ”Adoro l’elemento sensuale del twerk, per come è direttamente correlato alle danze africane della fertilità. Chi sa twerkare è probabilmente bravo a letto…you know what I’m saying? Sono probabilmente molto, molto consapevoli di ciò che accade lì giù! (*si indica tra le gambe*).” Joe ama anche “il controllo, la forza, la resistenza che ci vogliono per twerkare: adoro tutte queste cose quando twerko, ecco perché per me il twerk è vita.”

Vertical Joe’s e il Twerk Technicians Training

Joe ha lanciato il Twerk Technician training, una qualifica per insegnanti di twerk, perché ormai non riusciva più a sdoppiarsi tra le tourneé e l’insegnamento, quindi ha dovuto chiedere ad altre persone di insegnare per lei. “Abbiamo un nome per ogni mossa,” dice, “e una tecnica per come la insegniamo: in questo modo, tutt* hanno esperienze simili quando ballano con noi.”

Un’altra parte importante del lancio del diploma da Twerk Technicians è che Joe voleva condividere l’arte del twerk col mondo – ma fare in modo che chi insegnava avesse le capacità e le conoscenze giuste:

“Abbiamo notato che molte persone avevano iniziato ad insegnare twerk, o si erano appropriate dello stile senza conoscere nulla del suo passato o della sua storia. Per loro era una cosa figa da fare, ma per noi è molto di più che una danza carina: è uno stile di danza, ha una sua storia, delle radici, e vogliamo che chiunque la balli o chiunque ci guadagni conosca quella storia, che le paghi omaggio e le porti rispetto.”

Joe aveva anche notato che molte persone twerkavano, ma twerkavano male: “Mi trovavo a pensare cose del tipo, ‘Hey, ma le sue spalle non dovrebbero muoversi mentre twerka! Ma è fuori tempo! Ma è in una posizione sbagliata!’” Joe e Vertical Joe’s allora hanno deciso di insegnare twerk tramite il training dei Twerk Technicians, perché secondo lei se non educhi le persone, non impareranno mai.

Miley Cyrus e il momento in cui il twerk è diventato mainstream

Il manuale dei Twerk Technicians include anche una sezione sulla storia del twerk come danza, e uno degli elementi citati è il momento in cui il twerk divenne mainstream: la tristemente nota performance di Miley Cyrus agli MTV Video Music Awards del 2013. Ora quella performance è uno degli esempi più citati di appropriazione culturale, ma Joe sostiene che abbia avuto un impatto positivo sul suo business.

Joe e VJs hanno iniziato ad insegnare twerk nel 2007, e sebbene il brand fosse cresciuto molto fino al 2009, Joe pensava che la gente si fosse stancata dei suoi corsi ed era sul punto di lanciare qualcosa di nuovo. Stava persino programmando di smettere di insegnare twerk proprio intorno a quel periodo. Invece, quando Miley ha twerkato ai VMAs, Joe cominciò a ricevere ancora più richieste per insegnare più lezioni. Così aggiunse altre mosse al programma, e VJs lanciò una serie di tutorial chiamati “99 modi in cui twerkare”.

Ma che effetto ti ha fatto vedere il twerk diventare mainstream grazie a Miley, una donna bianca, le chiedo? La risposta è estremamente cortese, complessa e piena di sfumature, e riflette sul confine tra appropriazione culturale e apprezzamento di una cultura che non ci appartiene – una conversazione che dovremmo fare più spesso.

“Miley non era una twerker nera, non lo faceva bene…e la follia è che le donne nere twerkano da sempre, perciò è stato un po’ demoralizzante che il twerk sia diventato mainstream ed apprezzato grazie ad una donna bianca. Però dico questo: io credo fermamente che ognuno abbia bisogno di vedere qualcuno che gli assomigli twerkare. Mi dispiaceva che un sacco di donne, specialmente quelle non nere, prima guardavano chi twerkava e dicevano, ‘Non riuscirò mai a farlo, non lo farò mai bene e non lo fa nessuno che mi somiglia, quindi non ci provo neanche.’ Twerkando, Miley ha lanciato un messaggio del tipo: se mi somigliate, lo potete fare anche voi! Questa è stata la più grande lezione che ho imparato da quel momento.”

Complessivamente, Joe pensa che la performance di Miley abbia aiutato molt* twerkers a inviare un messaggio globale che il twerk è divertente, e che persone provenienti da un altro tipo di cultura sono benvenute a farlo. E questa, dice Joe, è una cosa positiva.

Il twerk e l’appropriazione culturale

Come possiamo ballare e insegnare il twerk rispettando le sue origini, anche se non fa parte del nostro patrimonio culturale?

Joe crede che imparare e insegnare qualcosa creato da persone provenienti da un’altra cultura dovrebbe iniziare col fare delle ricerche, per sapere di più della sua storia e i suoi pionieri. Fatta la teoria, si passa alla pratica: bisogna diventare brav* a farlo, invece insegnare non appena si è imparato qualcosa. Inoltre, Joe sostiene che sia molto importante citare, rendere omaggio e celebrare le persone che ci hanno ispirato, o i pionieri di quel particolare settore. Rendere omaggio in questo modo, per Joe, evita l’appropriazione indebita di una cultura: “Aderire ad un movimento culturale non significa rubare la cultura a quelle persone, ma condividerla e celebrarla.” Per lei è importante essere parte di uno stile, di un movimento, di una tecnica, senza prenderne proprietà e dire di averla creata.

Per Joe, un altro modo in cui possiamo celebrare la cultura del twerk è attraverso le collaborazioni: ”Collaborate con twerker ner*, lavorate con loro. Condividete i loro profili sui vostri social. Le collaborazioni danno visibilità ad entrambi i collaboratori, evidenziando gli stili individuali.” Inoltre, Joe raccomanda di usare i nostri profili social per informare i nostri follower sulle origini del twerk, visto che tant* twerker ancora non le conoscono. In questo modo, aggiungendo ai vostri corsi un pizzico di storia, i vostri studenti usciranno dalla lezione avendo imparato qualcosa in più di una mossa.

Il legame tra il twerk e la musica

Joe pensa che quando si twerka sia importante rendere omaggio alla musica che accompagna questo stile di danza. Trova sia spiacevole che quando qualcuno twerka con delle canzoni che, al contrario della musica trap, rap, o hip hop, o reggeaton non hanno ritmo, senza basso. Mosse isolate possono andar bene, ma secondo lei cercare di fare un’intera coreografia di twerk su una canzone che a tutti gli effetti non ha ritmo o basso è un po’ irrispettoso verso l’arte stessa e le sue origini.

Joe pensa inoltre che sia importante che ci si senta a proprio agio nel ballare e canticchiare una canzone che si usa per twerkare – e l’uso della parola con la “N”, che ha fatto recentemente scalpore sui social dopo il suo uso in un programma italiano, è uno degli elementi da considerare. Joe ha insegnato interi seminari sulla parola con la “N”, il suo uso nelle canzoni rap e trap e il twerk, e ha importanti considerazioni che ci possano aiutare a trattare questo termine complesso. Dice:

“Prima di tutto, se i neri non usassero la parola con la ‘N’ nelle loro canzoni, non ci dovremmo preoccupare del fatto che persone non nere dicessero la parola ‘N’ o danzassero con canzoni che la usano. Allo stesso tempo, è comprensibile che noi neri ci siamo riappropriati della parola con la ‘N’ – ed è una parola solo nostra e di nessun altro.”

Ma i bianchi dovrebbero ballare canzoni contenenti la parola con la “N”? Secondo Joe, la parola con la “N” non è mai stata facile da gestire e bisogna valutare l’uso di certe canzoni di volta in volta, a seconda dei casi. Joe non si offende se una persona bianca ascolta e balla con una canzone che usa la parola con la “N”, perché lo vede come un modo di dare supporto ad artist* ner*. Però si chiede: “Se non fossi davanti a una persona nera, diresti la parola con la ‘N’?”

Aggiunge che, per esempio, se una persona bianca postasse un video su Instagram dove twerka con una canzone che usa la parola con la “N” 1000 volte, probabilmente scatenerebbe delle grosse polemiche, perché la canzone esprime cose che se non sei una persona nera non puoi capire, e quindi non dovresti cantarla – almeno non di fronte a persone nere.

Secondo Joe però, è molto difficile dare un consiglio semplice sul ballare con canzoni che usano la parola con la “N”, perché un sacco di belle canzoni la contengono. Anche durante gli spettacoli in cui si è esibita, gli artisti cantavano quelle canzoni senza censura, e un pubblico quasi completamente bianco ne cantava le parole…incluse quelle con la “N”!

Per evitare controversie, Joe suggerisce alle sue istruttrici di twerk di usare la versione pulita e censurata della canzone per ballare e cantare mentre insegnano. 

Dove trovare i Twerk Technicians

Joe e i Twerk Technicians hanno spostato il loro training online durante la pandemia, e hanno ricevuto più prenotazioni che mai. Hanno twerk technicians con una certificazione in Nord America, Repubblica Ceca, Australia, Inghilterra e in molti altri paesi da quando l’allenamento si è spostato su Zoom – quindi potete imparare da loro anche voi dall’Italia! Qui potete trovare:

Come scrivere / parlare di twerk in modo rispettoso?

Ora che avete scoperto di più sulla storia del twerk e sul problema dell’appropriazione culturale tramite le conoscenze di Joe e dei Twerk Technicians, non avete scuse per non tramandare queste conoscenze ai vostri studenti. Ma se siete profan*, ecco i miei consigli per parlare di twerk in modo rispettoso – soprattutto per i giornalist*:

  • Documentarsi sulle origini di una danza o pratica è il minimo standard del giornalismo – se scrivete che il twerk l’hanno inventato la Lamborghini o Miley Cyrus scatta il facepalm
  • Evitate domande della serie, “Lei twerka?” se non sono pertinenti, perchè non lo chiedereste a un uomo. Avete visto quella donna twerkare? Se la risposta è no evitate di chiedere. L’oggettificazione viene da queste domande, non dalle donne che twerkano.

Twerkate con me!

Se cercate lezioni di twerk in Italiano, io twerko dal 2016 e insegno twerk dal 2019, avendo anche ottenuto la mia qualifica da istruttrice tramite i Twerk Technicians. Insegno online su Zoom – sia lezioni di gruppo, che lezioni private – e ho anche dei tutorial disponibili per imparare passo dopo passo. Li trovate qui su Buy Me A Coffee.

Picture by: @vmilus

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