When you’re looking for destinations for a city break, Mainz, a university town on the Rhine, might not be the first place that comes to mind. It most certainly didn’t come to mine. However, after discovering it while visiting a friend, it turns out there’s quite a lot to like. Here’s my Top Ten things I loved about Mainz.Â
- Domplatz – the beautiful main square with a cathedral looking very much like Hogwarts. Â
- It’s a walking city: you can walk to the main spots in less than half an hour and from the centre to the university campus in just under an hour.Â
- It’s a vibrant student town: an Irish pub a protest party against the closure of a student dorm (which was admittedly already in ruins) showed me how they party in Germany. Street art, independent films, litres of beer, bands, obscure remixes and strobe lights. Not bad. Â
- Great public transport: everyone with a student transport card can take up to two guests on every bus during the weekend.
- Wonderful architecture: although most buildings have been renovated following bombings during World War II, their old breath-taking façades remained intact. St. Stephan’s Church even boasts mosaics by Marc Chagall. Â
- Bakeries, bakeries, bakeries. Bread and pretzels. In every shape, size, and flavour. Â
- Tiny cheap cafés with interesting menus. Dicke lilli, gutes kind was my favourite: check out this orange and pomegranate seeds salad with beetroot dressing in a platter with bread and hummus. Most dishes are under €10!Â
- Some dirty old German grub. Nothing satisfies the hunger from a whole day’s journey like this mushroom and cheese Schnitzel I had in the lovely Augustinerkeller restaurant in the main centre. Â
- Need I mention German beer? Â
- Mainz has remained untainted in his Germanness and true to its roots, but it lacks nothing when it comes to modern nightlife, foodie scene and every comfort.
I flew to Mainz from London Stansted stopping at Frankfurt Hahn (£77 return including return ticket for a coach to Stansted), connected to Mainz by a 1-hour long bus (€13).
I came back with the compulsory loaf of German bread… and with a headache given by a delayed flight.Â
Pictures: Carolina Are
Nell’organizzare un viaggio di un weekend, la cittá tedesca di Magonza non é forse la prima scelta – non lo è stato per me. Nel visitare un amico però ho trovato pane per i miei denti: ecco le dieci cose che ho amato a Magonza.
- Domplatz – la bellissima Piazza del Duomo con una chiesa che sembra Hogwarts.
- É una cittá pedonale: il centro é a 15 minuti dalla maggior parte delle zone principali e a meno di un’ora di camminata dall’università .
- È una vivace cittá studentesca: un pub irlandese e una festa/protesta in un dormitorio universitario fatiscente minacciato dalla chiusura mi hanno mostrato come si festeggia in Germania. Graffiti, film indipendenti, litri di birra, band, dj e sfere stroboscopiche. Niente male!
- Ottimi trasporti: con una tessera da studente si possono portare due ospiti gratis sugli autobus per tutto il weekend. Â
- Architettura fantastica: anche se molti edifici sono stati distrutti durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, le loro facciate rimangono intatte. Per non parlare della chiesa di…, con tanto di mosaici di Marc Chagall.
- Panetterie su panetterie che vendono pane e pretzels di tutte le forme e sapori.Â
- Piccoli ed economici café con menu particolari, come questa insalata di frutta e verdura con pane e hummus. La maggior parte dei pasti costano meno di €10!
- Un po’ di caro vecchio cibo tedesco. Niente ti fa passare la fame accumulata in un giorno di viaggio come questo Schnitzel di formaggio e funghi.
- Devo dire “birra tedesca” o é giá ovvio?Â
- Magonza ha mantenuto la sua autenticitá senza perdere né le sue radici tedesche, né la possibilitá di adattarsi alla modernitá.
Ho raggiunto Magonza con un volo Ryanair da Londra Stansted a Francoforte Hahn (£77 andata e ritorno con inclusi i biglietti per l’autobus fino a Stansted). Da Hahn si può raggiungere Magonza tramite un autobus che costa €13.
Sono tornata con l’obbligatoria porzione formato famiglia di pane tedesco… e con un mal di testa niente male dato da un volo in ritardo.
Foto: Carolina Are